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    GT Open - Battaglia a tre per il titolo assoluto

    19 ottobre 2018

    Maranello, 19 ottobre 2018 – Una volta ancora la lotta per il titolo dell’International GT Open sarà a tre. In quel di Barcellona Mikkel Mac, Fran Rueda e Andres Saravia e Giovanni Venturini e Jeroen Mul si daranno battaglia in rappresentenza di tre differenti team (Luzich Racing, Teo Martin Motorsport e Imoeriale Racing) e di altrettanti brand (Ferrari, BMW e Lamborghini). Il ferrarista. Mikkel Mac arriva al weekend in terra catalana al commando del campionato, una posizione che occupa fin dalla prima gara della stagione. Il vantaggio del pilota danese è però sceso ad appena tre lunghezze. Il 25enne potrà contare ancora una volta sul campione del mondo in carica del FIA World Encurance Championship, Alessandro Pier Guidi, con il quale ha conquistato tutte le quattro vittorie di questa stagione. Rivali. Fran Rueda e Andres Saravia, vincitori dell’ultima gara disputata, hanno già esperito il ruolo degli inseguitori lo scorso anno e sono pronti a dare il massimo per superare Mac. Molto più difficile, seppure non impossibile, l’impresa che attende il campione in carica Giovanni Venturini e Jeroen Mul con la Lamborghini di Imperiale Racing. I due devono recuperare 25 punti in classifica quando in ballo ne sono rimasti al massimo 30. Programma. Al sabato le qualifiche sono in programma alle 11.05, mentre Gara-1 prenderà il via alle 15.40. La domenica qualifiche alle 10.20 e gare alle 14.15. La Ferrari di Mac e Pier Guidi non sarà ovviamente la sola in pista. Il team Luzich Racing, che come nel resto delle gare schiererà anche la vettura numero 71 per Alexander West e Michele Rugolo, nel tentativo di aiutare il più possibile Mac schiererà anche la vettura numero 52 per Marco Cioci e Matt Griffin. In gara in classe Pro anche la 488 Gt3 di RS Racing affidata a Daniele Di Ameto e ad Andrea Miontermini. Completano il quadro le due 488 GT3 iscritte in classe Pro-Am da Rinadi Racing, la numero 33 per Christian Hook e Dominik Schwager e la 333 per David Perel e Rinat Salikhov.