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    Behind the scenes: Antonello Coletta e Competizioni GT

    On the eve of the year’s most eagerly awaited race, the 24 Hours of Le Mans, we meet the head of Ferrari Attività Sportive GT Antonello Coletta, for an overview of this somewhat anomalous season.

    Maranello 15 settembre 2020

    Alla vigilia della gara più attesa dell’anno, la 24 Ore di Le Mans, incontriamo il responsabile di Ferrari Attività Sportive GT Antonello Coletta, con il quale affrontiamo a 360 gradi la prima metà di una stagione alquanto anomala. Da questo punto di vista, l’eccezionalità dell’anno è testimoniata dal disputare la 24 Ore di Le Mans a settembre e la 24 Ore di Spa-Francorchamps a ottobre. La classica endurance francese, vinta lo scorso anno da Ferrari nella classe LMGTE Pro, vedrà al via quest’anno un numero record di vetture del Cavallino Rampante, ben 16. Sarà una maratona diversa da tutte le altre non solo per il fatto che si svolgerà a porte chiuse, ma anche per le condizioni climatiche e di luminosità ben diverse da quelle a cui sono storicamente abituati i piloti.

    Sarà un’esperienza nuova, tutto sommato interessante”, commenta Coletta. “Dovremo essere pronti a nuove condizioni rispetto ad una gara che normalmente viene disputata in un altro periodo dell’anno. Per prima cosa la notte sarà più lunga e ci aspettiamo possa fare più freddo più a lungo. Dovranno poi essere messe in discussione anche alcune scelte strategiche, come ad esempio quelle che riguardano gli pneumatici. Tutti i team dovranno essere bravi ad adeguarsi a queste nuove condizioni. Inoltre mancherà indubbiamente il calore del pubblico e dei tifosi che siamo abituati a vivere qui. Resta l’enfasi e l’attesa per questo appuntamento che rimane comunque il più importante della stagione”.

    Parliamo del mondiale FIA WEC. Qual è il bilancio sin qui di questa stagione un po’ particolare e quali sono le speranze e le aspettative per il finale?

    Il campionato attuale è un po’ atipico: noi venivamo dalla vittoria di Le Mans dello scorso anno che è stata molto importante, perché credo che quell’edizione della 24 Ore verrà ricordata per molto tempo. C’erano 17 vetture ufficiali al via, tutte raccolte in un secondo, con eguali possibilità di vittoria. È stata una gara meravigliosa, tiratissima che ci ha visti protagonisti assoluti per tutte le 24 ore e anche al termine, vincendo. Quando è partita, poco dopo, la Season 8, potevamo vincere la gara di esordio stagionale ma purtroppo ci è stato dato uno Stop&Go, frutto di un errore riconosciuto quando oramai la nostra vettura stava scontando la penalità e con pochi giri per recuperare. Abbiamo vissuto dei momenti complicati con una squalifica in Cina che ci ha tolto una vittoria che poi ci è stata giustamente riconosciuta in sede di appello, in quanto non avevamo commesso alcuna infrazione. Queste decisioni hanno un po’ destabilizzato quello che è il modo in cui affrontare il resto del campionato, è inutile negarlo. Siamo stati vicini alla vittoria in altre gare e questo conferma la nostra tenacia e il nostro continuo tendere al successo, anche se oggettivamente abbiamo raccolto un numero di punti leggermente inferiore a quello che avremmo meritato”.

    La classifica non ha ancora emesso verdetti definitivi…

    Vero, e siamo matematicamente ancora in ballo per la vittoria finale ma molto concretamente credo che le possibilità siano veramente poche, perché abbiamo un distacco di punti difficile da colmare. Ma, come l’esperienza ci insegna, già altre volte siamo riusciti a cogliere dei successi assoluti in situazioni che sembravano impossibili. La lezione che abbiamo imparato è quella di non darsi mai per battuti così come non bisogna mai dare niente per scontato quando si è vicini al raggiungimento di un risultato importante. Per esperienza, posso dire che siamo molto più forti quando dobbiamo rincorrere rispetto a quando siamo davanti, quindi spero che questo sia di buon auspicio per l’esito finale di questo campionato, che sarà comunque differente in tutto perché abbiamo saltato Sebring, che era una gara che avrebbe dato un punteggio maggiore e quindi ci avrebbe consentito di recuperare, se fossimo stati eventualmente più che competitivi. Invece ci troviamo in questo momento soltanto con Le Mans e l’ultima gara in Bahrain ancora da disputare. Alla fine, chi vincerà avrà avuto ragione in ogni caso. Pertanto, noi ce la metteremo tutta per cercare di essere ancora protagonisti non solo nel mondiale ma già in questa 24 Ore di Le Mans”.

    Facciamo un passo indietro nel tempo, per raccontare la storia recente di Ferrari nell’endurance.

    Siamo partiti in modo più o meno ufficiale nel 2006 con il campionato FIA GT2 che vincemmo subito. Fu un ritorno molto importante dal punto di vista sportivo. Abbiamo capito l’importanza dell’endurance e con la 430 siamo ritornati in campo, prima nella GT2 e poi – con la 458 – in GT2 e in GT3. Arriviamo quindi alla 488, anche qui GTE e GT3. Ricordo un aneddoto: quando stavamo decidendo la livrea delle macchine nel 2006, chiesi di riprendere la stessa livrea che Ferrari aveva impiegato l’ultima volta che si era cimentata nell’ambito Endurance. Quindi, quella riga gialla di lato che attraversava la macchina rossa voleva significare il ritorno della Ferrari. In questi quindici anni abbiamo raccolto un numero di successi incredibile con numerosi campionati e vittorie nelle gare più importanti come Le Mans, Daytona, Sebring, la Petit Le Mans”.

    Anche quando partì il mondiale WEC Ferrari era al via…

    Non solo è stata al via, ma Ferrari è stata tra le fondatrici, insieme a FIA e a ACO, del campionato che oggi si chiama FIA WEC. Tutto partì dall’organizzazione della Intercontinental Le Mans Cup che ricordo essere stata vinta da Ferrari a livello assoluto perché quel trofeo poteva essere vinto solo dal costruttore che per due anni consecutivi si fosse aggiudicato il campionato. Noi abbiamo battuto anche gli allora competitor dei prototipi e quindi l’unico trofeo della ILMC trova posto a Maranello. Da quell’esperienza nacque il World Endurance Championship, che abbiamo vinto quattro volte come costruttori. Abbiamo vinto più volte con piloti differenti. Tutto questo è stato possibile anche grazie al supporto della nostra squadra ufficiale di AF Corse, sempre al nostro fianco in questa avventura”.

    Abbiamo la fortuna di vivere l’era della 488 GT3, che è la vettura più vincente della storia Ferrari. Qual è il segreto per riuscire a migliorare i risultati della vettura precedente, quando il palmares della vettura sostituita è già eccellente?

    Anche qui, io non parlerei di segreti: il nostro privilegio è quello di partire da una base di vetture che sono davvero eccezionali. Possiamo sviluppare un prodotto che è già all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, estremo dal punto di vista meccanico e aerodinamico, e questo ci facilita nel creare la versione da corsa. Nel corso degli anni abbiamo investito e potenziato il dipartimento tecnico dedicato alle corse, creando Competizioni GT Engineering che vanta competenze molto trasversali, dalla produzione, alla Formula 1 ad altre discipline… Anche in questo caso possiamo contare su molte eccellenze. Cercare di amalgamare tutto questo e renderlo poi un prodotto di successo fa parte del mio ruolo e direi che, fino ad adesso, ci sta riuscendo bene”.

    “Win on Sunday, sell on Monday” è una delle frasi più conosciute, anche se il riferimento era alle vetture stradali. I successi, tuttavia, aiutano a vendere anche le vetture da corsa…

    Il numero di macchine che abbiamo venduto è veramente molto importante: noi ci diamo sempre dei target in un corso temporale e ormai siamo prossimi alla chiusura del ciclo della 488. Questo grande successo in termini di vendite e di risultati sportivi testimonia che i clienti riconoscono nel nostro prodotto qualcosa di veramente eccellente. Senza dimenticare che correre con una Ferrari è speciale…

    Abbiamo parlato del passato ma è impossibile non parlare del ruolo di Ferrari nel futuro dell’endurance.

    Chiaramente, come abbiamo detto le gare endurance fanno parte della storia passata e recente di Ferrari, dunque l’interesse per il nuovo regolamento che sta prendendo forma c’è. Tuttavia, si devono analizzare parecchi aspetti – in primis quello tecnico, perché è importante capire quale potrebbe essere la configurazione più interessante – e poi gli aspetti strategici su una eventuale partecipazione. Ferrari è molto attenta a quelle che sono le evoluzioni della nuova categoria top dell’endurance. In questo momento ci sono ancora aggiustamenti in essere che riguardano il calendario tecnico. Qui a Le Mans inoltre scopriremo quello sportivo. Noi siamo partiti con una fase di analisi tecnica, valutando i pro e i contro del regolamento tecnico. Il nostro obiettivo è arrivare alla fine della stagione nella condizione di poter prendere una decisione: se cimentarci in questa categoria e in quale configurazione. Siamo in una fase di studio come penso stiano facendo tutti i competitors interessati. Restiamo in attesa di definizione di tutti i regolamenti e di concludere la fase di analisi”.

    Chiudiamo la nostra chiacchierata parlando di passato e futuro che trovano un terreno comune: il Club Competizioni GT.

    Il Club Competizioni GT è nato l’anno scorso anche se ci stavamo pensando già da un po’. Le competizioni endurance fanno parte del DNA Ferrari da sempre: abbiamo delle vetture meravigliose che sono state create negli anni e abbiamo pensato di organizzare delle manifestazioni simili a quelle dei programmi speciali, ma ovviamente con un taglio differente. La volontà è stata quella di riportare in pista tante macchine che attualmente fanno bella mostra di sé nei garage dei collezionisti e che questi ultimi non riescono a portare in pista perché manca una centralità organizzativa, che invece è quella che stiamo cercando di sviluppare attualmente con il Club Competizioni GT. Il programma è pensato per vivere all’interno di una piattaforma che sia ufficialmente sotto la gestione di Ferrari, anche qui sia dal punto di vista logistico sia del coordinamento tecnico. Lasciamo ai clienti la possibilità di scegliere l’assistenza tecnica, pur mettendo a loro servizio le nostre competenze, mentre l’organizzazione dell’evento è totalmente nelle mani di Ferrari. Club Competizioni GT vuole pertanto essere un altro club all’insegna dell’esclusività nel panorama delle attività che gestiamo. Chiaramente, abbiamo fatto soltanto la prima stagione e questa pandemia ha rallentato quello che doveva essere un anno di sviluppo. Quando siamo ripartiti da Suzuka, abbiamo registrato il numero di macchine maggiori di tutti gli eventi finora organizzati e questo deve farci ben sperare. Siamo molto contenti e piacevolmente sorpresi da questo. Questa è anche l’occasione per mettere in pista delle auto incredibili: infatti partiamo dalla F40 Competizioni in avanti, abbracciando un numero importante di modelli che hanno fatto la storia di Ferrari nell’endurance”.