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    Intervista a Daniel Serra

    Like father like son is a rather famous proverb and a very apt one in Daniel Serra’s case.

    Maranello 08 gennaio 2020

    Buon sangue non mente è una frase proverbiale alquanto famosa e, nel caso di Daniel Serra, quanto mai azzeccata. Figlio d’arte - il padre Francisco “Chico” Serra ha gareggiato anche in Formula 1 - Daniel è uno dei migliori piloti brasiliani in attività, da tre anni consecutivi campione della Stock Car brasiliana e protagonista di molti successi al volante delle Ferrari in diverse serie GT. Grazie a questi risultati e ad un approccio sempre professionale e costruttivo con team e compagni di squadra, Serra è stato nominato pilota ufficiale Ferrari per le Competizioni GT. Queste le sue prime parole dopo l’annuncio.

    D: “Cosa significa per te essere un pilota ufficiale Ferrari?”

    R: “Sono molto felice ed orgoglioso di essere un pilota ufficiale di Ferrari Competizioni GT. Gareggio con Ferrari da molti anni ma diventare un pilota ufficiale è qualcosa che ho atteso da tanto tempo”. Per il pilota nato a San Paolo il 24 marzo 1984, il primo incontro con una vettura da corsa del Cavallino Rampante risale al 2007, quando sale su una 430 GT e 430 GT2 di JMB Racing nella Le Mans Series e nell’International GT Open. Conquista il primo titolo con una Ferrari nella categoria I dell’Endurance Brazil nel 2010, al volante della F430 GT2 di Via Italia, prima di gareggiare nel triennio 2014-2016 con Scuderia Corsa nella serie IMSA con la Ferrari 458 Italia e l’ultimo anno con la 488 GTE a Daytona e nella Petit Le Mans che ripeterà sempre con Scuderia Corsa nel 2018, vincendola. Il feeling con la 488 è immediato e Serra inizia a fare la differenza, anche nelle gare singole a cui prende parte.

    D: “Quali sono le caratteristiche delle 488 GTE e GT3 che hai guidato che meglio si adattano al tuo stile?”

    R: “Penso che la 488 sia una vettura molto buona che si adatta bene a quasi tutte le tipologie di piste e curve. Quello che mi piace davvero è il potenziale della frenata, perché pur ritardandola, la vettura rimane stabile e questo è ciò che più mi piace”. Nel 2017 conquista la sua prima 24 Ore di Le Mans, gara dove si impone nuovamente nel 2019 assieme ad Alessandro Pier Guidi e James Calado al volante della Ferrari. Il brasiliano, assieme allo stesso equipaggio, si aggiudica per la seconda volta anche la Petit Le Mans con la 488 GTE di Risi Competizione.

    D: “Che cosa rende uniche le vittorie alla 24 Ore di Le Mans e alla Petit Le Mans?”

    R: “Queste due vittorie sono davvero speciali. Vincere entrambe le gare nello stesso anno lo è anche di più. Le Mans è la corsa più importante ed essere riuscito a vincerla con Ferrari è qualcosa che non dimenticherò mai. La Petit Le Mans è una gara che ho vinto già l’anno scorso con Ferrari nella classe GTD, ma averla conquistata quest’anno con gli stessi compagni con cui ci siamo aggiudicati Le Mans è memorabile”. Emozioni intense e indelebilmente impresse nella mente del brasiliano, uno capace di emozionarsi ogni volta in cui ha la possibilità di stringere tra le mani un volante con un Cavallino Rampante al centro delle razze.

    D: “Cosa provi a guidare una Ferrari?”

    R: “È davvero emozionante e sono orgoglioso di poter guidare una Ferrari, è qualcosa che ho sempre voluto fare. Ho guidato Ferrari da un po’ di tempo, ma guidare per Ferrari è qualcosa che rende il tutto davvero speciale”. Ora che, finalmente, è diventato pilota ufficiale, Serra ha le idee molto chiare per quello che riguarda il futuro.

    D: “Quali sono i tuoi obiettivi?”

    R: “Il mio obiettivo è quello di laurearmi, un giorno, campione del mondo con Ferrari”.

    08 gennaio, 2020