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    Q&A: Oliver Beretta

    Maranello 19 giugno 2020

    È uno dei piloti GT di maggior successo degli ultimi quindici anni, uno dei più presenti alla 24 Ore di Le Mans e uno dei tutor più apprezzati dai partecipanti di F1 Clienti e Programmi XX: parliamo di Olivier Beretta, il protagonista della rubrica ‘Q&A’. Il monegasco, già protagonista nella massima formula nel 1994 con la Larousse, campione European le Mans Series nel 2014 al volante della Ferrari 458 Italia del team SMP Racing, ha risposto ad una selezione tra le domande poste dagli appassionati del Cavallino Rampante raccolte attraverso i profili social @FerrariRaces.

    D: Quando hai iniziato a gareggiare?

    R: “Ho iniziato a gareggiare tanto tempo fa, quando avevo pressappoco nove anni, con le bici. Tuttavia mia madre non era propriamente felice che usassi solo due ruote…

    D: Hai un pilota del passato a cui ti ispiri?

    R: “No, anche se due mi sono sempre particolarmente piaciuti. Uno è Didier Pironi, quando andavo sui kart mi ricordo che lo stimavo molto, mentre l’altro è Ayrton Senna. Non ho degli eroi, ma questi due piloti erano quelli che seguivo di più quando ero giovane”.

    D: Tra le molte vetture che hai utilizzato nella tua carriera, qual è stata quella più difficile da guidare o da mettere a punto?

    R: “Sono stato molto fortunato perché per più di venticinque anni sono stato un pilota ufficiale, il che mi ha permesso di guidare moltissime GT da competizione. È difficile indicare una in particolare perché le regole ed i campionati sono cambiati moltissimo nel corso del tempo, così come le gomme, i motori e le stesse vetture”.

    D: Sei stato costretto a cambiare di stile di guida tra le diverse tipologie di vetture che hai guidato?

    R: “Ho guidato molte monoposto, GT ma anche esemplari della serie Nascar. Lo stile di guida è diverso tra vetture a ruote coperte e ruote scoperte, ma alla fine tutte hanno un volante e dei pedali. È solo una questione di tempo per trovare il giusto feeling con il mezzo ma per il resto si tratta di guidare veicoli simili, non diversi”.

    D: Qual è la tua Ferrari stradale preferita?

    R: “Attualmente ho una 488 Pista Piloti Ferrari anche se devo dire che sono tutte vetture straordinarie. È difficile da spiegare per chi non ne ha mai guidata una, ma se aveste occasione di farlo capireste che è la migliore macchina che uno possa desiderare”.

    D: Come valuti la tua esperienza con Ferrari?

    R: “Non potrei chiedere di più, continuo ad amare quello che faccio, lavoro con uno dei migliori team del paddock [WEC, N.d.R.] e guido per il miglior brand al mondo”.

    D: Qual è il tuo ricordo più bello con Ferrari?

    R: “È difficile, ma se dovessi sceglierne uno, direi il mio undicesimo podio alla 24 Ore di Le Mans, ottenuto grazie al secondo posto con la 458 Italia nel 2015”.