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    Q&A: Alessandro Pier Guidi

    Maranello 17 aprile 2020

    Il campione del mondo endurance 2017 è il secondo protagonista dell’appuntamento con i tifosi del Cavallino Rampante ed i piloti impegnati nella classe LMGTE Pro del FIA WEC. Alessandro Pier Guidi risponde ad alcune tra le domande più interessanti o curiose raccolte attraverso i profili social @FerrariRaces.

    D: Quali sono i tuoi circuiti preferiti negli USA e nel mondo?

    R: “La mia pista americana preferita è Road America perché mi piacciono i tracciati ad alta velocità e le curve veloci. In Europa quello che preferisco è Spa-Francorchamps, proprio perché ha queste caratteristiche”.

    D: Quali sono state le emozioni che hai provato la prima volta in cui hai guidato una Ferrari?

    R: “La prima volta in cui mi sono seduto al volante di una Ferrari da gara è stato molto tempo fa ed ero molto giovane. Avevo paura di fare dei danni perché sapevo quanto costasse!

    D: Quale livrea preferisci tra quella della 488 GTE di AF Corse che usi nel WEC e quella della 488 GTE di Risi Competizione che hai usato in IMSA?

    R: “Mi piace la livrea della numero 51 che uso nel WEC quest’anno”.

    D: Cosa si prova a transitare sotto la bandiera a scacchi della 24 Ore di Le Mans?

    R: “Tagliare il traguardo come vincitore della 24 Ore di Le Mans rappresenta qualcosa di speciale. Per un italiano, al volante di una Ferrari, è il coronamento di un sogno. È l’emozione più grande che io abbia mai provato dal punto di vista sportivo”.

    D: Come si vince la 24 Ore di Le Mans?

    R: “Non si vince questa gara da soli, ma con il supporto di tutto il team, assieme. Mai come nella scorsa edizione si è avuta la riprova di ciò”.

    D: Quale 24 Ore ti ha emozionato di più vincere? Daytona o Le Mans?

    R: “Le Mans, perché ha generato in me emozioni che faccio ancora fatica a descrivere a parole. Inoltre, quando vinsi a Daytona, non mi sono goduto così tanto quel momento, non abbiamo neppure fatto una festa come avrei voluto. Un motivo in più per tornare lì e cercare di vincere nuovamente”.

    D: Che impatto ha su di te stare lontano dalle piste in questo periodo?

    R: “Per me la macchina da gara è come una seconda fidanzata. Come potete immaginare, stare lontano da ciò che si ama è davvero difficile e non vedo l’ora di tornare in pista, al volante della mia adorata 51”.

    17 aprile, 2020