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    Tech Insight: la telemetria della 488 GTE

    It is no secret that telemetric data analysis is one of the keys to success in racing. Over the years, this field has become increasingly important.

    Maranello 13 maggio 2020

    Non è un segreto che una delle chiavi per raggiungere il successo nel mondo delle competizioni sia quello dell’analisi dei dati telemetrici. Un campo che, nel corso degli anni, ha acquisito sempre maggiore rilevanza e che è stato oggetto di un’accelerazione senza precedenti, nel campo della ricerca e dell’innovazione, da quando le Case automobilistiche hanno iniziato ad utilizzare i simulatori. Ogni parametro della vettura, del motore, degli pneumatici, delle componenti meccaniche ed aerodinamiche viene registrato ed analizzato, sia in tempo reale in pista sia post-gara in sede. La lettura e l’analisi del dato telemetrico è fondamentale, ad esempio, per la verifica del setup, il miglioramento delle performance dei piloti e dell’affidabilità della vettura. Per questo motivo, poter contare su ingegneri e tecnici con anni di esperienza acquisita in Formula 1, dove l’uso della telemetria viene spinto all’estremo, rappresenta un vantaggio competitivo che Ferrari può sfruttare nella rincorsa ai titoli del campionato FIA WEC. La 488 GTE è studiata per utilizzare vari sistemi di telemetria, con centinaia di sensori e decine di canali per la trasmissione dei dati con un’ottima qualità di campionamento che consente di poter avere un check-up totale della vettura non solo mentre questa gira in pista ma anche prima, fornendo informazioni importanti sulla funzionalità e il corretto funzionamento dei sistemi vettura. I dati vengono trasmessi attraverso frequenze dedicate e parte di questi segnali sono anche monitorati dalla Federazione per motivi regolamentari. Il World Endurance Championship è uno dei pochi campionati rimasti assieme alla Formula 1 in cui viene consentita la telemetria con monitoraggio in tempo reale, e non solo puntuale (ossia una volta al giro) di tutte le variabili, al contrario di quanto avviene nella maggior parte dei campionati motoristici. Questo consente un flusso continuo di informazioni che viene elaborato istantaneamente per comunicare tempestivamente ai piloti dati o istruzioni in risposta ad una specifica situazione. La telemetria autorizzata nel FIA WEC è di tipo mono-direzionale che permette il flusso dei dati dalla vettura al muretto, mentre è bandita quella bidirezionale. Attraverso la telemetria è possibile vedere se il motore sta funzionando correttamente, analizzare i consumi, verificare se ci siano parti meccaniche messe sotto pressione , controllare la temperatura degli pneumatici o quella interna all’abitacolo, fino ai carichi aerodinamici. La notevole capacità di elaborazione dati permette di avere il completo controllo su ciò che sta avvenendo in pista consentendo, nel dialogo con il pilota, di suggerire cosa fare per modificare una strategia o ottimizzare le sue prestazioni in determinati punti del tracciato. È sempre il pilota, e non l’ingegnere dal muretto o dal retro-box, ad effettuare eventuali variazioni al suo stile di guida o a cambiare alcuni parametri della vettura attraverso i manettini posti sul volante o sulla plancia. I dati telemetrici acquisiti in pista vengono infine utilizzati per la correlazione con il simulatore, per continuare e raffinare la messa a punto del modello virtuale impiegato nelle fasi di preparazione alla gara. L’obiettivo finale è quello di far combaciare le linee telemetriche di un giro ideale in pista con quello ideale effettuato sul simulatore, uno strumento su cui Ferrari investe molte energie e risorse. Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo della tecnologia e alla maggiore precisione e completezza dei dati registrati dai sensori, il gap tra questi due output si è drasticamente ridotto, consentendo di arrivare sui circuiti molto più preparati rispetto al passato, limitando sensibilmente il tempo necessario per trovare l’assetto ideale per la vettura in pista.

    13 maggio, 2020