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    Behind the scenes: Marco Gasparet

    Maranello 14 maggio 2020

    Ultimo arrivato nel paniere dei monomarca del Cavallino Rampante, il Ferrari Challenge UK ha vissuto nel 2019 la sua stagione di esordio, riscuotendo un immediato successo di critica e pubblico. Una serie nazionale, voluta fortemente in quella che viene considerata la culla del motorsport, che permette ai partecipanti di cimentarsi su alcuni dei tracciati più iconici e spettacolari inglesi. Per parlarne, incontriamo Marco Gasparet, Race Operation Manager del Ferrari Challenge Europe e, dal 2019, coordinatore del nuovo campionato.  Marco è uno dei volti noti del paddock del Ferrari Challenge dal 2012, un vero e proprio punto di riferimento per team e piloti.

    D: Il Challenge UK ripropone una serie nazionale per il Ferrari Challenge dopo molti anni. Cosa vi ha spinto a varare questo progetto?

    R: "In effetti il Ferrari Challenge UK è il primo campionato Nazionale dopo la fusione del Ferrari Challenge Italia con quello Europe. Il mercato inglese è uno dei più importanti per Ferrari, con ben tredici concessionari e un gruppo di clienti appassionato alle competizioni. Questo paese si distingue inoltre per i molti circuiti disseminati sul suo territorio, di conseguenza è sembrata una situazione ideale per riproporre un campionato a livello nazionale che andasse ad aggiungersi alle nostre attività agonistiche".

    D: L’Inghilterra è la culla del motorsport e la presenza del pubblico ad ogni gara testimonia la grande passione e competenza degli inglesi. Vi aspettavate un successo di questo tipo?

    R: "Non siamo sorpresi, siamo orgogliosi del successo riscosso. La scelta del territorio britannico non è stata casuale e certamente la storica passione degli inglesi per il motorsport è stata parte della valutazione. Il pubblico ha risposto molto bene ai nostri eventi. Ovviamente la maggiore affluenza è stata registrata nei round di Brands Hatch e Silverstone, due circuiti storici che riscuotono sempre molto successo, ma ovunque i tifosi erano presenti. Quest’anno puntiamo molto anche sul nuovo round di Donington, compatibilmente con le restrizioni imposte dalla federazione Motorsport UK in relazione al Covid-19".

    D: Rimanendo in tema, la pandemia ha costretto tutto il motorsport, britannico e non solo, ad uno stop. Come vi state preparando per la ripresa?

    R: "Al momento Motorsport UK ha confermato lo stop di tutte le manifestazioni fino al 30 giugno. Lavoriamo a stretto contatto con gli organizzatori inglesi e la nostra filiale locale per impostare in totale sicurezza la partenza del campionato per il weekend del 3-5 luglio. Ovviamente è una situazione difficile per tutto il mondo, non solo per il Motorsport, e le restrizioni di viaggio sono un’aggravante, ma il fatto che il Challenge UK sia un campionato Nazionale a cui possono partecipare esclusivamente piloti britannici ci fa ben sperare per la partenza secondo le date previste. La salute di tutte le persone coinvolte è per noi l’aspetto più importante, ragione per cui stiamo elaborando un piano di controlli che garantisca  il corretto svolgimento delle manifestazioni in piena sicurezza".

    D: La tipologia di campionato è molto diversa rispetto alle altre serie internazionali. Ci riassumi le principali differenze?

    R: "La base del regolamento tecnico è la stessa del Ferrari Challenge Europe, ad eccezione di alcuni aspetti legati alle vetture utilizzate nei due campionati, la 488 Challenge Evo in Europa e la  488 Challenge in quello britannico. Come nella serie Asia Pacific, l’assistenza tecnica è gestita da un unico team, mentre in quello Europe e North America quest'ultima è delegata ai vari dealer. I piloti che prendono parte al Ferrari Challenge UK sono in possesso della licenza nazionale di grado A, mentre per il campionato Europeo il grado minimo è l’Internazionale C. Inoltre, a differenza di tutte le altre serie,  il format del round è impostato su due giorni: il sabato, dopo le normali procedure di verifiche sportive e briefing, sono previsti 80 minuti di prove libere, 30 minuti di qualifica e 30 minuti per Gara-1. La domenica il programma è meno serrato e prevede 30 minuti di qualifica e 30 minuti per Gara-2. Dal punto di vista non agonistico, avendo appena inaugurato la serie, abbiamo una nuova hospitality a disposizione dei nostri clienti e dei nostri sponsor".

    D: Il programma della serie è normalmente compresso in due giorni, caratteristica che ha incontrato il gradimento dei partecipanti. Qual è il motivo alla base di questa scelta?

    R: "In primis per assecondare le esigenze dei nostri piloti, più propensi a limitare l’impegno agonistico nel weekend. Questo ha poi  permesso di semplificare notevolmente la gestione della logistica tra i vari round, pur costringendo a ritmi serrati durante i weekend di gara".

    D: Le serie internazionali possono contare su uno zoccolo importante di piloti che partecipano da molti anni. Sembra che la tendenza si confermi anche in UK.

    R: "Già dalla prima stagione del Ferrari Challenge UK abbiamo avuto più di 20 vetture in pista e il feedback dei partecipanti è stato ottimo. Cerchiamo sempre di introdurre novità per migliorare il campionato, come facciamo nelle altre serie del Ferrari Challenge e come ovviamente è nel DNA di Ferrari. Anche quest’anno le vetture al via saranno circa una ventina, con un calendario evoluto rispetto alla stagione 2019: in accordo con MSVR, abbiamo introdotto un round nella storica pista di Donington e un week end di gara alternativo sulla pista di Brands Hatch, sviluppato su tre giorni per dar modo ai piloti di cimentarsi non solo sul tracciato Indy, ma anche su quello storico GP".

    D: Quali sono gli obiettivi della serie a medio-lungo termine?

    R: "L’obiettivo principale è quello di avvicinare sempre più i nostri Clienti, naturalmente appassionati di motorsport, al mondo delle competizioni e alla Famiglia Ferrari. Il campionato inglese è inoltre un ottimo punto di partenza per approdare successivamente alle altre nostre serie internazionali [Europe, North America e Asia Pacific, N.d.R.] e, perché no, anche ai campionati GT di tutto il mondo,  dove Ferrari partecipa con le vetture 488 GT3 e 488 GTE coordinate dall’ente Competizioni GT".

    D: Ferrari Challenge UK ma non solo. Il tuo ruolo all’interno del Ferrari Challenge Europe ti permette di seguire le corse dalla direzione gara. Puoi fare un confronto tra le due diverse serie per quanto riguarda il comportamento in pista dei piloti? 

    R: "Come Race Operation Manager nel Ferrari Challenge Europe seguo le sessioni dalla race control, cosa che faccio anche nel Ferrari Challenge UK. A livello sportivo i regolamenti sono pressoché gli stessi se non per alcune sfaccettature derivanti dalle differenze tra il regolamento nazionale UK e quello internazionale.  Sia il Ferrari Challenge UK che quello Europe hanno un alto livello di spettacolarità pur mantenendo un estremo rispetto tra piloti, sia Pro che Gentleman driver. Sicuramente il layout “old style” dei tracciati inglesi, con ben poche vie di fuga in asfalto, e le condizioni meteo in continuo cambiamento, costringe i piloti della serie britannica ad una ancora più attenta lettura delle condizioni di gara, limitando in maniera sensibile i contatti o gli incidenti".